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La Storia
La mia attitudine per diverse espressioni artistiche si è manifestata molto presto e il primo ricordo della mia infanzia è legato proprio al canto, arte di cui ho approfondito la conoscenza nel corso degli anni e nella quale ancora non smetto di esplorare.
Il canto è stato quindi il luogo più felice della mia infanzia e successivamente un sogno realizzato: quello di fare della mia voce, la mia professione. La mia formazione si è compiuta prevalentemente nell’ambito della tradizione musicale napoletana, facendomi interprete di brani provenienti sia da un repertorio classico, che popolare, ma la passione per la cultura musicale della mia terra non mi ha impedito di esplorare altri linguaggi musicali, come, ad esempio, la canzone d’autore francese ed italiana, genere quest’ultimo che ha generato la necessità prepotente di essere io stessa un’autrice di canzoni. Anni ’70 - ’80 – il gioco: Sono grata alla mia famiglia che, sin da piccolissima, mi ha insegnato ad amare la musica, dilettando il mio giovane ascolto prevalentemente con musica classica. Durante tutta la mia infanzia, il mio gioco preferito è stato cantare. Gioco che condividevo felicemente con le mie due sorelle più grandi, con le quali ascoltavamo e studiavamo, per lo più, il repertorio polifonico della NCCP per riprodurre le diverse voci. La polifonia fu una scoperta entusiasmante che ha contribuito non poco all’affinamento della mia sensibilità musicale. Nell’88 sono entrata nell’organico del coro polifonico Vox et Anima, del M. Pierfrancesco Borrelli. interpretando un fitto repertorio sacro e profano; antico e contemporaneo; a cappella o con accompagnamento orchestrale. Tanti furono i concerti nelle numerose e bellissime chiese napoletane e finanche realizzammo un video per l’inaugurazione del teatro di Villa Patrizi a Napoli. In quell’occasione realizzai la mia primissima incisione discografica. Nel coro vi sono rimasta fino all’età di 22 anni. Nell’89 ho intrapreso gli studi di solfeggio e sassofono contralto con il M. Antonio Graziano per abbandonarli, però, qualche anno dopo. Anni ’90 – i primi passi: Dopo aver conseguito il diploma di scuola superiore, nel ’91, pensai che la cosa migliore fosse cercare un lavoretto temporaneo , prima di iscrivermi eventualmente all’università. Così, per una consonanza di eventi, lo trovai subito in un negozio all’ingrosso - e anche ben remunerato. Ma non si trattava di un lavoretto, infatti, dopo poco ottenni un contratto a tempo indeterminato. Io, però, ero molto infelice. Mi trascinavo in quel lavoro perché sapevo di essere sotto scacco da una realtà sociale ed economica difficile, in cui è una vera insensatezza buttare via un lavoro sicuro, ma sentivo profondamente di tradire la mia strada. Comunque, sebbene non mi si fosse ancora palesato il desiderio di cantare a livello professionale, cercavo di conciliare gli impegnativi e interminabili giorni di lavoro con lo studio del canto, audizioni e prove serali di un repertorio di canzone classiche napoletane, arrangiate a due voci. Quella era l’epoca in cui cantavo con un amico, musicista e cantante napoletano nei diversi locali di Napoli. Ma il ’93 fu l’anno del riscatto. Le mie due sorelle – Floriana e Daniela Pinto - avevano intrapreso già da tempo la strada della professione artistica e fu naturale pensare di ritornare a giocare insieme con le nostre voci e costruire un progetto comune da presentare nell’abito di eventi teatrali. Nacque, così, il Pinto Armonium Trio, che nel suo repertorio, ripercorreva la storia della cultura musicale napoletana dal ‘200 al ‘950 - dalla villanella in chiave polifonica ai moduli della tarantella seicentesca; dalla canzone classica d’autore, alla sceneggiata; dalle rivoluzionarie note dell’ esilarante “cafè chantant” alle più moderne composizioni degli anni ’50. Io – a dispetto di tutti i consigli ragionevoli, contro ogni ammonimento – abbandonai il mio lavoro e nacqui per una seconda volta. I primi tempi furono durissimi. Sostenersi solo con un’attività artistica appena cominciata fu una scommessa difficile, soprattutto perché, avendo lasciato la casa dei miei genitori già da 2 anni, provvedevo alla mia autonomamente. E così, l’inizio della mia carriera artistica ha avuto come sfondo una vicenda personale un po’ dissestata, fatta di affitti non pagati, dispense vuote e utenze di luce e telefono interrotte per mancati pagamenti. Nel frattempo, però, il trio calcava i palcoscenici di importanti teatri italiani e partecipava a prestigiose manifestazioni artistiche. Nel ’94, il trio vinse le selezioni nazionali per la partecipazione al concorso – laboratorio “una voce per Sanremo”, che si tenne al teatro Ariston per due settimane e da cui sarebbe stato selezionato un artista per il festival di Sanremo, nella sezione giovani. Non fummo noi le prescelte tra i 40 finalisti, ma quella esperienza fu molto formativa e soprattutto entusiasmante. Ancora oggi la ricordo con immensa gioia. E fu lì che decisi che “da grande” volevo fare la cantante! E’ Zezi e la nascita di Spaccanapoli Nel ’96 feci un’audizione per il ruolo di cantante solista nel Gruppo Operaio ‘E Zezi. Gruppo storico di Pomigliano D’arco nato nel 1974, in seno all’Alfa Sud, intorno ad un programma politico e artistico, collegato alla lotta per i diritti degli operai e alla rivalutazione della tradizione musicale contadina arcaica. Fui presa. E da quel momento cominciò un’avventura fantastica: primi concerti all’estero nell’ambito dei tanti festival di musica etnica internazionale; palchi prestigiosi condivisi con importanti artisti come: Vinicio Capossela, Cesaria Evora, Michael Brecker e altri. In un festival a Madrid fummo programmati tra un concerto di Ray Charles e uno degli Earth Wind and Fire. Straordinario! Sempre nel ’96 e sempre con gli ‘E Zezi, ci fu il mio debutto discografico in Zezi Vivi, pubblicato da Il Manifesto. Restai nel gruppo fino alla fine del ’99, fino a quando, cioè, varie divergenze ci separarono. Fu allora che io e un altro componente del gruppo - Antonio Fraioli, violinista, compositore e arrangiatore - continuammo un progetto che avevamo iniziato con gli ‘E Zezi, ma a cui loro avevano rinunciato all’ultimo momento. I successi di Spaccanapoli Si trattava di un nuovo prestigioso progetto discografico. La celebre etichetta discografica di world music Real World Records di Peter Gabriel era interessata a noi, alla mia voce, alle composizioni di Fraioli e al lavoro che lui aveva fatto sulla tradizione popolare campana. Dalla separazione con gli ‘E Zezi, alla fine del 1999, Fraioli ed io avevamo fondato un altro gruppo: Spaccanapoli e nel 2000 ci fu il nostro debutto discografico con Aneme Perze/Lost Souls pubblicato appunto dalla Real World Records (Virgin). Inizialmente la formazione era costituita da ben 9 elementi. Come altra voce – quella maschile – avevamo inserito Marcello Colasurdo. L’attività concertistica è stata da subito intensissima ed estesa a tutto il territorio mondiale. Mi ha permesso di calcare palcoscenici eccezionali di tanti luoghi del mondo e di incontrare artisti straordinari provenienti dalle culture più disparate. E’ difficile spiegare quanto mi senta privilegiata per aver vissuto e, per poter vivere ancora, esperienze di tale intesità, che mi hanno arricchita non solo artisticamente e professionalmente, ma mi hanno esteso i miei orizzonti ….. Ecco alcuni esempi di eventi a cui abbiamo partecipato:
E poi ancora:
Aver conosciuto Peter Gabriel è stata un’altra avventura meravigliosa e ci tengo a dire che il suo spessore artistico è pari a quello umano. La sua umiltà, semplicità ed accoglienza mi hanno incantata. In lui ho riconosciuto l’essenza del vero artista: colui, cioè, che fa della sua arte lo strumento per essere un individuo migliore. Nel 2009 il gruppo, che nel frattempo, per accordi discografici, ha cambiato nome da Spaccanapoli a Spakka-Neapolis55 ha pubblicato il nuovo disco Janus (Felmay). Nel 2010, il gruppo partecipa al film “Passione – Un’Avventura Musicale” per la regia di John Turturro con il brano Vesuvio, irriducibile cavallo di battaglia del suo repertorio. E dall’anno successivo fino al 2016, il film diventa un concerto chiamato appunto Passione live, portato in diversi teatri italiani, in cui Spakka-Neapolis55 collabora con Peppe Barra, Raiz, James Senese, Pietra Montecorvino, Fausto Mesolella, Eugenio Bennato, Enzo Gragnaniello ed altri. Gli altri progetti Lavorare con e per gli Spakka-Neapolis55 non mi ha mai impedito di dedicarmi anche ad altri progetti artistici o esplorare altri “luoghi musicali”. Ad esempio dal 2008 al 2010, sono stata la voce femminile nei concerti del cantautore napoletano Carlo Faiello. La mia passione per la canzone d’autore maturata sin dall’infanzia, ha prodotto un interesse particolare per i chansonniers francesi e per il cantautore italiano Luigi Tenco. Lo studio di tutta l’opera tenchiana è stato, per me, il motore propulsivo per l’ideazione e la realizzazione di un progetto teatrale su di lui. Così, nel 2013 è nato “Il sogno di una cosa – teatro canzone su Luigi Tenco”, in cui io sono attrice e cantante nel personaggio dello stesso Tenco. Lo spettacolo ha debuttato alla XXXIV edizione del festival teatrale Benevento Città Spettacolo. Ma quella passione per la canzone d’autore di denuncia, che come goccia sulla pietra, anno dopo anno, ha contribuito notevolmente a formare in me una coscienza sociale in ascolto e in osservazione del mondo , ha generato, soprattutto, un’esigenza incontenibile di essere io stessa cantautrice – una sorta di urgenza a raccontare la mia percezione dell’esistenza. E’ da questa urgenza che ha origine Canthara, il mio primo progetto discografico da solista e da cantautrice uscito nell’anno 2016, in cui i brani sono tutti in italiano e in cui la tessitura sonora, che parte da un approccio melodico, coniuga in maniera evocativa suoni acustici ed elettronici. Dal 2014 al 2016 sono impegnata nel progetto “La musica del mare - reading- concerto per due voci e violoncello” con il M° Roberto Soldatini e l’attore – regista Luca Di Tommaso, in cui sono voce femminile e compositrice dei brani originali. Nel concerto le voci – recitante e cantante - e il violoncello (uno dei rarissimi Stradivari rimasti oggi in circolazione!) non si limitano ad accostarsi come in un normale reading musicale. Il loro è un intreccio calcolato e scritto, stabilito in una partitura sonora dove le voci intessono con la musica un flusso preciso e ripetibile, come nelle arie d'opera. Dopo lo scioglimento del gruppo Spaccanapoli avvenuto nel 2017 ho lavorato e sto lavorando a diversi altri progetti artistici, discografici e live. Qui è possibile visionare il curriculum artistico nel dettaglio. |