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Canthara
Il disco della sintesi e dei simboli Canthara è il nuovo progetto discografico di Monica Pinto, con il quale l’artista esordisce come cantautrice. È un disco coraggioso, in cui la cantante, dopo una ventennale carriera internazionale come interprete per lo più di musica napoletana, si reinventa in un progetto tutto in italiano e si confronta con un linguaggio musicale completamente nuovo per lei, esplorando anche una diversa vocalità. Non è facile collocare questo disco in un genere musicale specifico: pur partendo da un approccio melodico, la canzone d’autore di Monica Pinto si muove all’interno di una tessitura sonora minimale, in cui suoni acustici e suoni elettronici si coniugano in maniera ‘evocativa’. Riflessioni esistenziali ed osservazioni critiche della realtà, raccontate in toni audaci e a volte provocatori, sono i contenuti dei dieci brani del disco, in cui si parla di rivoluzione, potere, sesso, morte, tutte questioni cruciali nel nostro ordine sociale, ma che la cantautrice sente di non poter esplorare a fondo se non attraverso la prospettiva dell’anima, che la guidi lungo un percorso interiore di consapevolezza e di comprensione.
Nasce così una “chanson elettronica” che è forse un lavoroo del tutto innovativo nel panorama musicale italiano. In un momento in cui l’artista elabora un bilancio del suo percorso artistico e personale, questo album ne diviene la sintesi e acquisisce un grande valore simbolico, a partire dal titolo. Canthara unisce i due termini canto e hara, che rappresentano due luoghi complementari dell’essere e che insieme sembrano creare l’armonia del tutto. Il canto pervade ogni cosa e ci proietta verso l’alto, in un moto d’espansione costante che ci manifesta al mondo. L’hara è il centro dell’essere, ne è la sua essenza vitale.
Restare in contatto con il proprio hara significa essere centrati in sé e radicati al proprio suolo primitivo. La coniugazione dei due elementi unisce, a sua volta, l’universo interiore con quello esterno e ad essi ci rende presenti, per contribuire al loro rinnovamento e alla loro evoluzione.
È appunto questo ciò che i due inserti del disco, Canthara I e Canthara II, vogliono esprimere. Essi sono rielaborazioni elettroniche rispettivamente dell’antico suono terapeutico giapponese WUN (questo suono di apertura e di trasformazione risuona in tutto il corpo, attivandone l’energia e radicandolo alla terra) e dei bija mantra HAM RAM (la combinazione di questi suoni yogici che corrispondono rispettivamente al quinto chakra, quello della gola e al terzo chakra, quello del plesso solare, suggerisce una connessione armonica tra l’energia ascendente e discendente dell’essere). La contrapposizione tra l’elemento elettronico-artificiale e quello organico-naturale dei suoni stessi, afferma ulteriormente il concetto di complementarietà degli opposti, tanto caro alla cantautrice, dove essi non sono in contrapposizione, bensì convivono armonicamente in una reciproca funzionalità. È da un tale sentire che Monica Pinto muove la sua urgenza di realizzare questo lavoro, sintetizzando in esso, nei contenuti, nelle idee musicali e finanche nella scelta dei collaboratori, tutta la propria vita passata e presente di “essere cantante” e di ricercatrice di risposte. Acquista su: http://player.believe.fr/v2/3614971378081
Guarda il video del singolo su: https://www.youtube.com/watch?v=jxO-q_9O3KA |